mercoledì 15 febbraio 2006

.::Se ci rimandassero Ettore Mò...


Si accendono le proteste a Port-au-Prince dopo la diffusione delle immagini delle urne buttate nella spazzatura, a conferma delle accuse dei gravi brogli elettorali.

Era il maggio del 2005 quando Ettore e Luigi Baldelli erano stati inviati dal Corriere della Sera per fare un reportage sulla condizione dell’isola, di Haiti e degli haitiani immigrati in Repubblica Dominicana.
A poco meno di un anno, Haiti si ritrova in un momento difficilissimo, con un presidente “eletto” e non ancora proclamato e una rivolta popolare quasi sicura se non si arriverá ad una soluzione che convinca i sostenitori di Preval.
Eppure, sarà una casualità ma i due giornali piú venduti d’Italia – Corriere della Sera e La Repubblica non hanno ancora pubblicato un solo trafiletto sulla situazione haitiana. Un caso, piú che una casualitá!


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E pensare che oggi mi ha chiamato Jonathan Katz, il corrispondente della Associated Press, tartassandomi di domande sulla situazione della frontiera, dei possibili disordini sul versante haitiano e le eventuali ripercussioni sulla Repubblica Dominicana. Dopo vari tentativi di convincerlo che a Dajabón non c’era niente di cui preoccuparsi dal punto di vista della sicurezza, aveva concluso chiedendomi: «perché allora tutti i giornali dominicani parlano di una atmosfera di “calma tensa” sulla frontiera?». Non so se gli sará piaciuta la risposta: «pure tu farai come tutti gli altri giornalisti: se scrivi che a Dajabón non sta succedendo nulla, il pezzo non lo vendi. Se dici che la calma è “tensa”, allora il pezzo te lo pubblicano dappertutto. E mia madre, che crede piú ai giornali che a quello che le dico io, alla fine si preoccuperà per niente!».

Per fortuna, in Italia c’è sempre il Manifesto, che ha deciso di pubblicare due articoli:

Préval scippato. Haiti in rivolta


Un giorno comune nella Città del Sole, l'inferno dei vivi
(nel quale ho scoperto che un chirurgo padovano, Carlo Belloni, lavora in un centro medico della ong Médicins sans Frontières)



Ma il miglior quadro della situazione haitiana lo si trova nel sito dell’agenzia di stampa statale cubana, che ripropongo integralmente, in attesa di notizie migliori.

Preval ha denunciato brogli

nel processo elettorale di Haiti


Fonte: Agenzia
Granma

Porto Principe, 14 febbraio. – René Preval, candidato favorito alla presidenza di Haiti per il Movimento La Speranza, ha denunciato una frode massiccia nelle elezioni del 7 febbraio.
“Siamo convinti che frodi massicce abbiano infangato il processo elettorale”, ha detto l’ex presidente in una conferenza stampa offerta in questa capitale, ha reso noto PL.

Provenienti dai sobborghi della capitale, migliaia di persone si sono concentrate dal primo mattino nel rione Delmas per esigere che Preval venga proclamato presidente.
La convalida delle schede scrutinate continua ad essere ferma al 90,02% con il 48,76% a favore di Preval, secondo le cifre date dal Consiglio Elettorale Provvisorio.


Migliaia di schede votate nelle urne buttate nella spazzatura sono state mostrate martedì in immagini diffuse da un canale televisivo haitiano, cosa che conferma le denunce di frodi (nella foto, un ragazzo osserva due schede elettorali semi-bruciate, di cui una con l'espressione di voto per il candidato numero 1, René Preval).

Il canale Telmax ha cominciato ad esibire queste immagini senza nessuna colonna sonora nè commenti nelle prime ore della sera e poi ha trasmesso la testimonianza dei presunti testimoni, che hanno detto di aver visto come queste urne venivano buttate nella spazzatura il giorno stesso delle elezioni.

La maggior parte delle schede gettate erano votate a favore del candidato presidenziale del partito La Speranza, René Preval.

Il portavoce della Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione di Haiti (MINUSTAH), David Wimhurst, ha ammesso in dichiarazioni all’agenzia EFE, dopo la diffusione di queste immagini, che nella giornata delle elezioni almeno in 9 centri di votazione di differenti zone del paese è stato possibile lo smarrimento di molte urne.

In serata intanto centinaia di persone hanno eretto barricate in diversi punti della capitale, dove si sono ascoltate parole d’ordine contro i brogli.
Preval ha chiamato i suoi sostenitori a continuare le dimostrazioni, ma senza atti di violenza.

La Presidenza ha reso noto che membri del partito di Preval e funzionari elettorali e del Governo compongono una commissione incaricata di investigare sulle denunce del candidato presidenziale e dei suoi sostenitori, secondo AFP.


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