mercoledì 18 maggio 2005

.::ESPULSIONI DI MASSA SULLA FRONTIERA
.::DOMINICO-HAITIANA


Rifugiati attraversano le acque del Rio Masacre per arrivare sulla riva haitiana

In attesa di fornire una testimonianza in italiano degli avvenimenti, riporto i due lanci fatti dalla MISNA sulla base dei nostri comunicati stampa.
Maggiori informazioni e soprattutto il reportage fotografico delle operazioni militari di espulsione sono disponibili sul sito dell'ong:
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Dall'agenzia di stampa: MISNA
REP.DOMINICANA 17/5/2005 15:09
ESPULSIONI MASSICCE DI HAITIANI
Peace/Justice, Brief
Migliaia di persone originarie di Haiti vengono espulse in questi giorni dalla Repubblica dominicana dopo l’omicidio del 9 maggio scorso di un commerciante domenicano a Hatillo Palma, nel nordovest del Paese, commesso da presunti haitiani.
Come riferiscono due organismi umanitari - il Garr (Gruppo d’appoggio a rimpatriati e rifugiati), con sede a Haiti, e Solidaridad Fronteriza, affiliata al Jesuit Refugee Service, Servizio dei gesuiti per i rifugiati –la comunità locale ha scatenato una sorta di caccia all’haitiano e sta chiedendo alle autorità di espellere gli originari di Haiti per evitare nuove morti.
Secondo padre Regino Martinez, direttore di Solidaridad Fronteriza a Dajabón, sono circa 2.000 gli haitiani e i dominicani di origine haitiana, tra cui molte donne e bambini, costretti con la forza a lasciare la Repubblica Dominicana. Molti, prosegue il sacerdote, sono stati arrestati nella zona di Mao, nel nord della Repubblica Dominicana, e condotti alla frontiera, in maggioranza a piedi nudi, senza nemmeno avere il tempo di raccogliere le proprie cose.
Sempre secondo il gesuita, non si è tenuto alcun conto della loro età né del numero di anni trascorsi in Repubblica Dominicana. Agli espulsi è stato detto che dovevano rimpatriare per una verifica della loro nazionalità.
La città frontaliera di Ouanaminthe, nel nord di Haiti, si trova in uno stato di emergenza di fronte all’arrivo massiccio degli espulsi, ai quali tra l’altro mancano servizi essenziali come acqua, elettricità e medicine. Per Solidaridad Fronteriza, le autorità dominicane hanno una "doppia morale", perché da una parte espellono regolarmente gli haitiani, dall’altra se ne servono come manodopera a buon mercato.
Le due organizzazioni a difesa dei rifugiati sostengono che le espulsioni in massa non rispettano le convenzioni internazionali in materia di rimpatrio né gli accordi bilaterali in vigore trai Paesi vicini.[LM]

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REP.DOMINICANA 18/5/2005 16:02
ESPULSIONI FORZATE HAITIANI, EMERGENZA LUNGO LA FRONTIERA
Peace/Justice, Brief

I rimpatri forzati sono interrotti, ma ci troviamo in una situazione d’emergenza difficile da gestire. Circa 2.000 persone sono state espulse e si trovano ora qui a Ouanaminthe, lungo la frontiera settentrionale tra Haiti e Repubblica Dominicana, dove mancano le adeguate misure di accoglienza” ha detto alla MISNA Lissaint Antoine, direttore del consiglio di Solidaridad Fronteriza, affiliata al Jesuit Refugee Service, Servizio dei gesuiti per i rifugiati.

“Nei centri d’accoglienza che abbiamo allestito nelle nostre strutture abbiamo accolto più di 1.400 espulsi, ai quali abbiamo assicurato volontariamente un’assistenza d’emergenza. Ora stiamo cercando di aiutarli a raggiungere i loro villaggi d’origine” aggiunge Antoine, secondo cui “l’unica ‘buona notizia’ è che un gruppo di 53 dominicani espulsi dal loro Paese senza ragione, probabilmente per errore in quanto hanno la pelle nera come gli haitiani, sono potuti rientrare in patria; ma c’è ancora un gruppo di 38 persone bloccate cui viene impedito di rientrare nella Repubblica Dominicana, sebbene abbiano tutti i documenti in regola”.
Tutto è cominciato tre giorni fa, quando almeno 2.000 persone originarie di Haiti sono state espulse dalla Repubblica Dominicana dopo l’omicidio del 9 maggio scorso di un commerciante domenicano a Hatillo Palma, nel nord-ovest del Paese, forse commesso da haitiani.
Per evitare nuovi morti e una escalation di violenza, il governo ha deciso di rimpatriare forzatamente gli haitiani considerati irregolari, compresi bambini e donne.
Dal primo momento Solidaridad Fronteriza ha denunciato il carattere illegale di queste deportazioni, effettuato in violazione del protocollo d’intenti in vigore tra i due Paesi.
Alcune migliaia di haitiani hanno attraversato illegalmente la frontiera con la Repubblica Dominicana nell’ultimo anno, per tentare di sfuggire alla situazione d’insicurezza e alla povertà, diventate ancora maggiori dopo la caduta del governo di Jean Bertrand Aristide, nel febbraio dell’anno scorso. Da allora sono notevolmente aumentati anche i traffici illegali attraverso la comune frontiera, creando una situazione d’allarme nelle autorità dominicane.[LL]

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